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giovedì 4 ottobre 2007

IT WON'T BE SOON BEFORE LONG (2007)

VOTO 2.5/5

SECONDO ALBUM, MEGLIO IL PRIMO

Ecco a voi l'esempio perfetto di industria musicale americana del momento. I Maroon 5 rappresentano la categoria rock/pop dello showbiz, non della buona musica. Almeno per quello che riguarda questo cd. Ed è un peccato.

Dopo un buonissimo album d'esordio, SONGS ABOUT JANE che sottolineava le capacità vocali dell'head liner Adam Levine e del resto della band, ci ritroviamo un cd appena sufficiente, al di sotto delle aspettative, troppo omogeneo e frutto di interessi economici più che qualitativi. Un pop/rock ispirato agli anni 80 (come ha dichiarato Levine), ma che in realtà sforna canzonette per ragazzine da ritmi francamente troppo orecchiabili. Il primo lavoro è sempre il primo, ma nonostante i temi dei pezzi siano gli stessi (cuori infranti, amori passionali, tradimenti e via dicendo) almeno le musiche erano nettamente di un livello superiore e quasi quasi sfioravano un soul leggero da sottofondo. Questo secondo album è ottimo per vendere milioni di dischi e fare soldi, ma rovina decisamente le qualità del primo, che avevano lasciato una speranza per la musica americana, ora del tutto infranta.


IL CD
Si salvano pochi pezzi, fra cui il primo IF I NEVER SEE YOUR FACE AGAIN e il primo singolo MAKES ME WONDER. Sono tipici brani d'apertura che ricordano leggermente i singoli passati, con in più tastiere elettroniche che elevano i pezzi ad un livello Pop esagerato. LITTLE OF YOUR TIME è un breve ma energico componimento del lead singer Levine. Molto incisivo, forse gli unici due minuti davvero movimentati di tutto il cd. WAKE UP CALL (secondo singolo) e CAN'T STOP sono similari e rappresentano il nuovo "non" stile del gruppo. WON'T GO HOME WITHOUT YOU è così pop da infastidire e sarebbe calzata a pennello se fosse stata cantata dai Backstreet Boys. NOTHING LASTS FOREVER e GOODNIGHT GOODNIGHT si salvano se non altro perchè sono ballabili e orecchiabili senza scadere troppo nel lamentoso. La prima canzone riprende il ritornello di HEARD'EM SAY di Kanye West che ha appunto visto la collaborazione di Levine. La seconda è un pezzo alla SHE WILL BE LOVED che sarebbe un perfetto terzo singolo. NOT FALLING APART è appena sufficiente, ricorda troppo I'LL BE MISSING YOU di P Diddy e KIWI è una grottesca e mal riuscita emulazione di Prince. Queste sono le due canzoni che fanno toccare il livello più basso dell'album. BETTER THAT WE BREAK sarebbe perfetta come colonna sonora per film o serie televisiva e BACK AT YOUR DOOR esce un po' dagli schemi pop, ma non è poi un gran rischio e viene rovinata dalla Bonus Track INFATUATION che a dirla tutta, non aggiunge nè toglie niente al lavoro, anzi sembra quasi lì messa per far numero.
Se dovessi scegliere tre parole per questo lavoro, direi amaramente che si tratta di una delusione sospettata e ripagata.

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