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martedì 30 ottobre 2007

BLINK 182 (2003)


VOTO 3.5/5

L'EPILOGO MATURO

Di solito è il primo album ad avere il nome omonimo del gruppo, in questo caso i Blink 182 hanno deciso di fare il contrario forse per ricordare ai fans il loro contributo all musica e anche per segnare un cambiamento stilistico proprio nell'ultimo lavoro dei tre californiani. Questo ultimo cd è più curato, soprattutto musicalmente ma anche tematicamente. I suoni non sono più grezzi, anzi sono lavorati per essere puliti ma immediati e i testi sonomeno leggeri rispetto ai primi album e più contorti nell'interpretazione.


IL CD

Molti hanno criticato questo cambiamento, soprattutto per la qualità meno punk delle canzoni. Io invece l'ho apprezzato riuscendo a capire le esigenze dei componenti della band, che sulla soglia dei trenta, con moglie e figli, hanno sentito il bisogno più che il dovere di affrontare magari gli stessi temi ma in modo molto più razionale e meno istintivo.

La prima canzone è anche il primo singolo estratto, FEELING THIS. Canzone che parla del sesso e dell'amore, mettendo a confronto la parte passionale e fisica con quella sentimentale. Bell'intreccio delle voci dei due frontman Hoppus e Delonge. OBVIOUS è molto energica e già qui si sente come il suono della chitarra sia potente ma pulito, mentre in I MISS YOU già il beat rende tutto più particolare e anche la chitarra è soft lasciando spazio ad una canzone molto pop ma con uno stampo quasi Alternative. VIOLENCE è un'altra sorprendente dimostrazione di maturità. Ancora beat sofisticato, voci modulate del bridge più azzeccato degli ultimi tempi.Prima di STOCKHOLM SYNDROME c'è un bel interlude di una lettera che il nonno di Mark scrisse durante la seconda guerra mondiale alla sua amata e allieta prima della partenza della chitarra. Non so quanto la canzone dopo possa essere attinente al titolo che da il nome appunto alla sindrome dell'ostaggio che col passare del tempo sente un profondo legame simbiotico col suo detentore. DOWN è stilisticamente molto poetica e parla della nostalgia della persona amata.


THE FALLEN INTERLUDE fa da break prima di un energica e breve GO che forse tratta un'esperienza di vita di Hoppus ed è subito immediata e bruciante. ASTHENIA ha un intro forse troppo lungo, ma serve per creare l'atmosfera di un'astronauta solo nello spazio, che nonostante ciò non sa se tornare indietro. Una metafora su chi non vede più una vita davanti per delusioni e dolori. ALWAYS è una specie di ballata su due che vedono la loro relazione morire ma che vogliono farla sopravvivere in qualche modo. EASY TARGET calca un po' lo stile dei vecchi Blink ed è piacevole risentire quella chitarra sparata al ritornello con un brigde caotico ma che si stampa in testa. ALL OF THIS è il pezzo migliore e non solo per la collaborazione di SMITH dei CURE che con la sua voce calda e quasi stonata crea da sola l'atmosfera giusta, ma anche il beat e la chitarra riescono ad avvolgere il testo cantato e creare quella nostalgia canaglia velata di malinconia che si prova quando si è quasi sottomessi volontariamente a qualcuno. HERE'S YOUR LETTER non è niente di eccezionale, mentre I'M LOST WITHOUT YOU parte in sordina ma riesce a catturare l'attenzione e alla fine si lascia spazio a BARKER con più di un minuto di melodia e batteria fino al colpo finale di basso.


Un ultimo lavoro che lascia l'amaro in bocca, perchè i Blink 182 sono uno di quei pochi gruppi di cui vai a comprare il cd appena esce perchè sai che ti piaceranno le canzoni e perchè su ogni cd ci sono sei-sette pezzi che difficilmente si dimenticano. Questo ultimo lavoro è un po' diverso, ogni canzone ha qualche particolarità e forse se avessere continuato a maturare avrebbero potuto fare altri buonissimi dischi senza cadere troppo nella routine. Ma evidentemente i rapporti personali o le esigenze musicali hanno fatto prendere a DELONGE una strada più verso l'alternative/new wave mentre Hoppus e Barker sono rimasti ancorati e fedeli allo stile punk rock pop di sempre. Scelte da accettare e comunque la musica dei Blink 182 la ricorderanno molti ragazzi come fase di transizione da ragazzo a uomo, o presunto tale.

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